Client_ Coop
Year_ 2021
Media_ Nessuna categoria
Nelle loro pinne.
Rischiamo che nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci.
Per questo Coop crede nell’economia circolare. In 2 anni, attraverso l’uso della plastica riciclata, Coop ha risparmiato 8.500 tonnellate di plastica vergine.
In occasione della Barcolana, la regata più grande del mondo a Trieste, abbiamo costruito un’installazione che ha simulato la plastica dispersa nel mare.
Una sorta di acquario dove fare una vera e propria esperienza immersiva, per vivere sulla propria pelle quello che provano i pesci costretti a schivare una quantità enorme di rifiuti che a causa dell’uomo fluttuano nel loro elemento naturale: l’acqua.
Per questo Coop crede nell’economia circolare. In 2 anni, attraverso l’uso della plastica riciclata, Coop ha risparmiato 8.500 tonnellate di plastica vergine.
In occasione della Barcolana, la regata più grande del mondo a Trieste, abbiamo costruito un’installazione che ha simulato la plastica dispersa nel mare.
Una sorta di acquario dove fare una vera e propria esperienza immersiva, per vivere sulla propria pelle quello che provano i pesci costretti a schivare una quantità enorme di rifiuti che a causa dell’uomo fluttuano nel loro elemento naturale: l’acqua.
By 2050, we risk having more plastic than fish in the sea.
That’s why Coop believes in the circular economy. In two years, using recycled plastic, Coop has saved 8,500 tonnes of virgin plastic.
During the Barcolana, the largest regatta in the world, in Trieste, we built an installation that simulated the plastic that pollutes our oceans.
It was a sort of aquarium where visitors could take a plunge into an immersive experience to find out how fish are forced to live, dodging an enormous quantity of rubbish that people have abandoned in their natural element: water.
That’s why Coop believes in the circular economy. In two years, using recycled plastic, Coop has saved 8,500 tonnes of virgin plastic.
During the Barcolana, the largest regatta in the world, in Trieste, we built an installation that simulated the plastic that pollutes our oceans.
It was a sort of aquarium where visitors could take a plunge into an immersive experience to find out how fish are forced to live, dodging an enormous quantity of rubbish that people have abandoned in their natural element: water.
Luci azzurre per simulare il colore dell’acqua, un sound design studiato ad hoc per avere l’impressione di essere sott’acqua. Al soffitto, invece, bottiglie, sacchetti, lattine, reti, e tutti i tipi di materiali che si trovano nei mari. In questo modo chi entra nello stand, per avanzare, dovrà farsi largo tra i rifiuti.
Come i pesci.
Come i pesci.
Blue lights simulated the water’s colour, and a tailored sound design created the impression of being underwater. From the ceiling, we hung bottles, bags, cans, nets, and all kinds of things that are found floating in the oceans. Visitors entering the stand were forced to make their way through the rubbish to go forward.
Like fish.
Like fish.
Credits_
- Creatives
- Giovanni Porro
- Luca Cinquepalmi
- Nathalie Schwitter
- Anna Triolo
- General Manager
- Alessandra Schwitter
- Stefania Pappalettera
- Vittoria Bassetti
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